ARCHIDIARY

  CENTRO POLIFUNZIONALE RICREATIVO
ARCHDIARY1 - LINA BO BARDI [ 1914-1992 ]
SESC POMPEIA ,1986, SAN PAOLO

    NAVIGAZIONE MAPS - GEOLOCALIZZAZIONE PROGETTO
NAVIGAZIONE FOTO 360 ° - FOTO 360°
NAVIGAZIONE VIDEO -  VIDEO 360°

CRONOLOGIA DEI LAVORI : Inizio lavori 1977 - Completamento 1986

COMMITTENZA : SESC (Servizio Sociale del Commercio -Business Servizio Sociale )

un ente no-profit brasiliano.
SCOPO PROGETTO : garantire strutture adeguate per la pratica di sport e attività culturali per abitanti meno abbienti, cercando di apportare cambiamenti importanti
al complesso contesto in cui l'opera si inserisce.

Ingresso sulla Rua interna tra i capannoni recuperati

Vista esterna dei tre blocchi in calcestruzzo armato che ospitano attrezzature sportive

Vista interna di uno dei capannoni

Una delle passerelle che collegano i due blocchi principali in calcestruzzo armato

" Architettura per me è vedere un vecchio o un bambino con un piatto pieno di cibo che cammina con eleganza in tutto il nostro ristorante, alla ricerca di un posto per sedersi a un tavolo comune " LINA BO BARDI
Sono stato indirizzato al progetto del SESC da UnLost e dall'esperienza del MAAM.
La riconquista dei territori perduti in questa opera è chiara e diventa forza motrice di riscatto sociale ed architettonico.
L'azione della Bo Bardi è rivolta alla conversione sociale del sito, ne consegue un edificio per la società, contenitore del tempo libero che va ad impattare sulla città di San Paolo diventando da luogo morto a luogo vivente e punto di incontro, di scambio culturale, di cultura e attività sportive. La scelta progettuale non è quella di ricostruire, ma di reinserimento e addizione.
I vecchi capannoni vengono restaurati e riconfigurati in gradi spazi, viene tolto il qualunquismo dell'intonaco ridando respiro ai mattoni in cotto, operazione che sembra rispettare le tecnologie costruttive del tempo ed elogiare la propria identità di capannonne. Vengono eliminati i tramezzi interni e viene aperto uno spazio comune totale. All'interno del capannone viene riportata simbolicamente la natura con un fiume artificiale che scorrre e quieta le idee.
Stessa operazione la fa per i corpi addizionati, 3 volumi verticali , uno massivo e tozzo con aperture irregolari, l'altro più alto e slanciato con aperture quadrate, ed il terzo un cilindro di 17 piani che marca la verticalità e riporta all'idea dell'evaquatore dei fumi di una fornace; con questa azione vuole chiaramente mettere in mostra la natura del materiale industriale, il cemento armato. Collega i volumi verticali con passarelle per una distanza di 25 m.
La vecchia struttura viene utilizzata come il punto dell'incontro, ospita un teatro da 800 posti, una biblioteca, spazi espositivi, spazi per la sosta e per il gioco; i 3 nuovi volumi verticali vengono utilizzati come:
1- centro sportivo con palestre campi da gioco e piscina
2- spogliatoi , sale da ballo, palestre e bar
3- un grande serbatoio di acqua per tutto il complesso.
Questione sociale e questione architettonica sono tra loro amalgamate riscattandosi dal disuso e reintroducendo all'interno del centro la vita pubblica.

IL PROGRAMMA DI MIXITE' E' INCOMPLETO MA NONOSTANTE QUESTO L'OPERAZIONE ARCHITETTONICA E' RIUSCITA

- EXCHENGE = 30%
- CREATING = 45%
- LIVING = 00%
- INFRASTRUTTURING = 20%
- REBUILDING NATURE = 05%